Il gioco della sedia

Pubblichiamo una riflessione della nostra candidata Lia Bianco sui “fatti di Ankara”.

Quando da bambini si giocava al gioco della sedia, se pur sapessimo bene le regole del gioco, ci si rimaneva male se a restare in piedi eravamo noi. 

Quando abbiamo visto le immagini dell’ incontro ufficiale fra Unione Europea e la democratura turca, un po’ la sensazione è stata caratterizzata dallo stesso smarrimento di quando, anche se lo sai che sta per accadere, ti viene tolto qualcosa che sai che di diritto sarebbe tuo. 

Noi donne lo sappiamo che la sedia non ci appartiene, ma al massimo ci viene concessa. 

Non si è trattato di un equivoco, perché le sedie erano davvero solo due. 
Ma a essere veramente scandaloso è lo sdegno dell’ opinione pubblica. 
Erano necessarie quelle immagini e 
quell’episodio per ricordarci che alle donne è negato il posto in prima fila? 

Erdogan ha voluto dare un preciso messaggio politico. Ha voluto sottolineare che a dettare le regole e al tavolo del potere ci sono solo uomini. Le donne al massimo fanno parte dell’arredamento. Ma davvero noi occidentali ci possiamo considerare tanto moderni ed evoluti per commentare con il dito alzato i fatti di Ankara?

Non è per nulla scontato nemmeno in Italia che le donne possano prendersi ciò che è di loro diritto. Ancora oggi ci si ritrova con non parità di salario e di pregiudizi in termini di capacità e competenze.  

Non è solo questione di sedia e cosa con quella sedia si vuole dichiarare. Il punto è lo spazio che ci si deve quotidianamente prendere con la forza, portandosela dietro 
quella sedia. 

La società patriarcale non può essere una condanna da cui non ci su può liberare, ma piuttosto la spinta alla ricerca del perché, per partire dalle mancanze e cercare nuove spinte di cambiamento. 
Il paradigma non si cambia pensando che una sedia mancante in una sala di rappresentanza sia solo uno sgarbo di cavalleria. Quella sedia mancava volutamente, perché è la piega che  la politica (patriarcale appunto) stava tracciando. 

Immagine https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=75231218

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