
L’enorme ondata di solidarietà popolare nei confronti del popolo ucraino aggredito dalla Russia di Putin è molto importante. Milioni di cittadine/i stanno aiutando concretamente portando nei centri di raccolta coperte, cibo, medicinali per sostenere chi sta scappando dalle bombe. Le frontiere, chiuse ingiustamente tante volte per respingere rifugiati provenienti da altre terre, questa volta giustamente si sono aperte. La popolazione europea, fino i bambini, stanno facendo l’esperienza di una guerra vicina e scrutano preoccupati l’orizzonte, chiedendosi se la prossima volta possa toccare a noi.
Se questo ci rincuora, dall’altro ci preoccupa la risposta che il governo italiano sta dando alla crisi. L’invio di armi all’Ucraina è nei fatti un passo verso la guerra della Unione europea, dell’Italia, della Nato, alla Russia. E’ la profezia di Putin che si autoavvera.
Lo diciamo senza alcun tentennamento: vedere Letta, segretario del Pd, con l’elmetto in testa guidare l’ala più dura della reazione all’attacco russo, è preoccupante; leggere che il Ministro della difesa, il democratico Guerini, sta chiedendo un consistente aumento della spesa miliari, ci lascia increduli. Dopo una pandemia che è stata un disastro sociale, noi investiamo di più nelle armi? Percepiamo preoccupati il coagularsi di un “partito della guerra”.
Solo un’azione diplomatica importante dell’Unione Europea che rinforzi le trattative, nella sua autonomia, può contribuire a fermare il conflitto. Solo dichiarando esplicitamente che non si ripeterà l’errore di allargare verso est la Nato, che l’Ucraina non deve entrare nella Nato, si dimostrerà concretamente la volontà di pace dell’Europa e non inviando armi.
Non siamo anime belle, né ingenui sognatori, vediamo e riconosciamo l’arroganza e l’aggressività russa in questo momento, e per questo condanniamo senza se e senza ma l’attacco russo. Ma diciamo anche che la Russia e l’Ucraina sono Europa, e questo conflitto è spaventoso anche per questo. Pensiamo e diciamo, a differenza di Letta e di Guerini, che la Nato è un pezzo del problema della pace del mondo, in una fase storica che vede il declino della potenza americana e l’emergere quindi di faglie di conflitti preoccupanti.

Noi siamo per una Unione Europea fuori dalla Nato, per una Italia fuori dalla Nato, per una riduzione delle spese militari, come primi passi per immaginare un mondo in cui non ci si debba nascondere nelle metropolitane per sfuggire ai razzi che piovono dal cielo!
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