Il green pass deve essere una misura temporanea

Finalmente sembra che la nuova ondata di contagi stia rallentando e speriamo che tra poche settimane potremo tirare il fiato. E’ stato un inverno difficile, siamo tutti stanchi di questa situazione determinata dal covid che ha stravolto le nostre esistenze, sta cambiando i nostri modi di relazionarci, ha aggravato le diseguaglianze sociali, ha impoverito settori di società che ormai da anni si dibattono tra mille problemi.

In Pinerolo a sinistra ci sono persone che hanno diversi orientamenti e diverse sensibilità su questo argomento, come in tutti gli ambiti in cui si discute liberamente.

In generale abbiamo valutato come il vaccino sia stata una risposta concreta alla pandemia e abbiamo salutato con soddisfazione l’ampia adesione popolare alla scelta di vaccinarsi, pur consapevoli che fare il vaccino non evitava i contagi o la contagiosità delle persone, non apprezzando che le grandi imprese farmaceutiche si siano arricchite in maniera indecorosa su questo dramma, battendoci contro i brevetti dei vaccini e  per la loro distribuzione a tutta l’umanità.

Arriviamo ad accettare che, in una situazione di emergenza sanitaria, lo stato possa imporre un obbligo vaccinale per tutelare la salute delle persone, specialmente di quelle più fragili. Abbiamo visto, anche nella nostra esperienza personale, che il vaccino è stato utile a ridurre il numero di persone costrette a ricorrere alla terapia intensiva o a morire, da soli, in ospedale.

Siamo stati molto colpiti dalla determinazione, secondo noi spesso sbagliata, con cui molte persone, a volte nostri colleghi o amici, abbiano preferito perdere momentaneamente lavoro e stipendio piuttosto che adempiere a un obbligo che è stato vissuto come ingiusto, invasivo, lesivo della libertà personale.

Rispettiamo certo le scelte di persone che, coerentemente con un proprio percorso filosofico e personale, tipico di molte persone che conosciamo e che abbiamo sempre apprezzato, rifiutano la medicina ufficiale a favore di approcci più olistici, più naturali e meno aggressivi. Più difficile accettare chi, secondo noi, fa un cattivo uso del concetto di libertà, confondendola con una concezione in cui l’individuo può fare ciò che vuole, poco interessandosi agli altri, concezione tipica del pensiero neo-liberista egemone che abbiamo sempre combattuto. Noi siamo in una società e da una pandemia si esce tutti insieme, non solo chi è più forte e pensa di farcela da solo. Non siamo poi d’accordo con  chi ha semplicemente negato la realtà, sostenendo che il covid non esista, opponendosi a qualsiasi misura (lock down, mascherina, vaccino, distanziamento), chi ha diffuso idee complottiste, simili a quelle del “great reset” del cardinale Viganò e della estrema destra americana, chi ha strumentalizzato il rancore sociale scatenandosi contro il sindacato, fino ad assaltare la sede della Cgil, come la destra fascista italiana.

Rispetto al green pass, che è stato uno strumento politico e non sanitario, per indurre le persone, specialmente le più dubbiose, a vaccinarsi, crediamo a questo punto  che sia necessario che si espliciti che il green pass deve essere una misura temporanea, che deve avere un termine. Non si può neanche immaginare che rimanga  a tempo indefinito o che le persone non abbiano chiaro quando ne finirà l’utilizzo.

Con l’inoltrarsi della primavera ci aspettiamo che la nuova ondata del covid andrà riducendosi, e quindi gli spazi di libertà e di socialità devono essere riallargati. L’abolizione dell’uso del green pass va in questo senso.

Siamo contrari alla caccia all’untore, alla caccia alla strega, e in questo momento indubbiamente molti mezzi di comunicazione hanno usato contro i no vax un grande classico: la costruzione del mostro. Dopo la caccia all’immigrato non può essere la volta della caccia al no green pass o al no vax. Quando questo succede, di solito è per celare qualcosa, in questo caso crediamo che si stia cercando di distogliere l’attenzione dagli esiti della privatizzazione e dei tagli alla sanità pubblica, dalla situazione sociale che stiamo vivendo, tra aumenti delle bollette, aumento delle diseguaglianze, della precarietà, dell’insicurezza verso un futuro che appare sempre meno felice. 

Anziché dire che bisogna “rendere difficile la vita” a chi ha scelto di non vaccinarsi, ormai per fortuna una piccola minoranza sostanzialmente irriducibile, occorre riannodare i fili di una società già abbastanza divisa rancorosa e disgregata. 

Ricreare una comunità solidale, aperta, per è l’antidoto a  questa poltiglia infragilita  e rancorosa che è il sociale oggi. E tutti dobbiamo fare uno sforzo in questo senso.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: