Archiviamo sul nostro sito il post pubblicato in occasione del terzo anniversario della tragedia del Ponte Morandi sui nostri canali social.

Tre anni fa, alla vigilia di Ferragosto, crollava a Genova il ponte Morandi, cancellando 43 vite.
In questo tristissimo anniversario il nostro pensiero va innanzi tutto alle vittime, ai feriti, ai parenti e a tutti coloro che hanno sofferto per quella tragedia. Come donne e uomini che cercano di comprendere le cose del mondo in una prospettiva politica, pubblica, comune, non possiamo non ragionare anche sulle responsabilità di quell’incommesurabile distastro.
Lo facciamo a partire dai dati e dall’impegno straordinario di Egle Possetti, nostra concittadina. La sua tenace ricerca di giustizia è un esempio per tutte e tutti, un monito a considerare un evento come il crollo del ponte Morandi non esito del fato e del caso, ma di una connessione di mancanze, di omissioni, di processi spesso non immediatamente evidenti. La giustizia, speriamo, individuerà con precisione le responsabilità personali.
Noi abbozziamo una sintesi estrema, forse eccessiva, che rimanda proprio alla logica sottesa a molte di quegli “errori” umani, troppo umani. È la logica del profitto, che impone di rimandare le manutenzioni, di infrangere le regole, di ridurre le protezioni perché costano, dunque tagliano gli utili dei proprietari e i dividenti degli azionisti. E una logica che rigettiamo fermamente, come essere umani che ricercano la dignità in altro, nelle relazioni, nella pace, nella semplicità di vita che è stata sottratta per sempre a 43 persone.
Ora si impone solo il silenzio, il ricordo, la tristezza.